Archive for Puntate

UP9: aspettando l’apocalisse…

Ascolta la nona puntata

Gentile attonito pubblico, rompendo un decennale silenzio, il Ministero della Preoccupazione ha concesso, non senza la nostra malcelata soddisfazione, il proprio patrocinio al prossimo agghiacciante capitolo di questo estremo esperimento radioterapeutico. A nulla, infatti, sono valse le pur vibranti proteste dell’Associazione per La Lotta alla Banalità, il cui Comitato Centrale sta ora valutando l’apertura di una procedura di infrazione al fine di zittire definitivamente queste antenne. E le probabilità che gli implacabili censori della stupidità ottengano gli obiettivi sperati sembrano piuttosto alte, a giudicare dalle quantomeno discutibili condotte degli inquilini dell’Ultimo Piano, pericolosamente impegnati a sfidare l’incipiente mediocrità, magari anche solo per esorcizzare un inizio d’anno intensamente frequentato da ogni sorta di piaga biblica e da un vasto campionario di alluvioni, catastrofi, incidenti, bufere di neve, glaciazioni e pure qualche megascossona di terremoto. E così l’intrepido equipaggio di Ultimo Piano ha gettato alle ortiche la credibilità rimasta per abbandonarsi alle ammiccanti lusinghe dell’imperante armageddon culturale in cui il caro Paese sta lentamente sprofondando. Fedele popolo di Ultimo Piano, la nona ignobile puntata è, infatti, interamente dedicata all’Apocalisse, alla fine del mondo, al disastro, alla catastrofe, al gran botto finale e ad un ricco ed assortito contorno di idiozie, credenze, aruspici, indovini, furbacchioni e millantatori: l’ennesimo effimero viaggio nel lato oscuro della forza, al cospetto di disastri naturali e di tanti altri meno nobili cataclismi umani, conditi dai soliti ignobili e meschini moventi. Eccovi quindi il consueto catalogo di bislacche umanità in agitato e precario equilibrio sull’orlo dell’abisso; un goffo valzer tra il previsto e l’imprevedibile, tra una manciata di brillanti previsori del momento supremo e qualche utile consiglio per estinguere il pianeta, tra l’analitico mondo delle ri-assicurazioni e quello del complottismo rivelato, tra la leggera magia della tragedia umana e calcistica di un “Verona – Milan cinque a tre” di qualche era fa e i ben più dolorosi e tragici eventi provocati dall’incuria, dalla speculazione, dal pressapochismo e dall’avidità umana, a Stava come al Vajont. Una consueta baraonda del pensiero critico che, per l’occasione, offre un ideale rifugio alle suggestioni di Slavoji Zizek e di David Brooks, alle lucide visioni letterarie di Joseph Conrad e di James Berger, alle brillanti riflessioni di Junot Diaz e di Marco Belpoliti, alla sagace sapienza di Anthony Giddens e di Alessandro Baricco, alla straordinaria verve di Paolo Valenti e del grande Vittorio De Sica in un continuum radiofonico dalla solita improbabile ed incerta cifra. Sfamate quindi le simpatiche bestiole casalinghe, saccheggiate ogni genere di esercizio commerciale per stivare la dispensa, abbandonate ogni indugio alla severa compagnia del solito bieco e cieco destino e sprofondatevi infine nel divano buono col fido telecomando in mano giusto in tempo per assistere alla diretta del mega botto terminale ! Buon divertimento !

 

Pensierino del giorno:

L’Impero della musica è giunto fino a noi carico di menzogne
mandiamoli in pensione i direttori artistici, gli addetti alla cultura …
e non è colpa mia se esistono spettacoli con fumi e raggi laser
se le pedane sono piene di scemi che si muovono.
Up Patriots To Arms, Engagez-Vous !

Franco Battiato

Fateci spazio!

Ascolta l’ottava puntata – prima parte

Ascolta l’ottava puntata – seconda parte

Gentile spossato pubblico, il repentino decadimento fisico e morale innescato dalla prolungata esposizione alla famiglia e ai micidiali concerti di capodanno richiede un’immediata risposta e una severa assunzione di responsabilità. Nonostante siate riusciti a sopravvivere brillantemente all’estenuante tour de force gastrico e abbiate magistralmente contenuto lo stordimento da manovra finanziaria d’emergenza, ora siete nuovamente in balia dei sensi di colpa e pronti, quindi, a rigettarvi a testa bassa nella mischia con seria determinazione e indomito spirito patriottico. Cari amici, presi come siete dal simpatico affanno quotidiano, non avete invece colto che, anche per Voi, è finalmente scoccata l’ora del “magico contropiede”: soffocate le pulsioni produttive, tenete a bada il solito fanatismo, chiudete il rubinetto del gas, restituite ai mittenti, non senza la vostra personale dedica autografata, le bollette insolute e tirate fuori dalla rimessa la Porsche Carrera GT color salmone, ignobilmente vinta trentadue anni fà con i punti premio del “Ciocorì”, perché è arrivato il tanto atteso giorno, il momento, cioè, di una meritata vacanza. Perché allora non allargare il misero, meschino e ristretto orizzonte per volgere lo sguardo ben oltre le vostre solite mete, le noiose Seychelles, i solinghi atolli del Pacifico o l’insulsa cordigliera andina, magari verso orizzonti più vasti e lontani, in alto, oltre il cielo e verso il buio cosmico delle profondità siderali? La premiata ditta Sterling & Cooper è, ancora una volta, orgogliosa di offrirvi un ricco catalogo di escursioni guidate per condurvi nel magico mondo dello spazio profondo: una frontiera, brulicante di idee, opportunità, nuovi cosmodromi e agenzie spaziali, in orbita sulla stessa scia di quintali di rifiuti, di improbabili taikonauti, di missili, navicelle e schiere di fanatici tycoon, pronti a immolare intere fortune pur di inseguire il sogno sci-fi di una mobilità estrema e low cost. Insomma, affezionato e distratto pubblico, anche questa volta Ultimo Piano vi regala la consueta imbarazzante carrellata di amenità e facezie saltando allegramente dagli straordinari archivi della NASA all’epopea del primo astronauta afghano, dalla grigia tristezza del paesaggio suburbano del ricco nordest agli utopici open space dell’impresa postmoderna, dalla musica binaurale allo “spazio vitale” del bipede contemporaneo, dagli isterismi nazionalistici ai più imbarazzanti miti fondativi. Un’indegna e rutilante giostra che passa, con colpevole disinvoltura, dagli alti registri del compianto maestro della parola Andrea Zanzotto all’involontaria comicità dei programmi dell’accesso, da Edwin Abbott Abbott alle visioni di Carlo Mazzacurati, dalle magie del world wide web al movimento spazialista di Lucio Fontana, da Andrej Tarkovskij a Marco Paolini, da Vitaliano Trevisan a Zygmunt Bauman.

Indossate, quindi, senza più indugi la mega tutona spaziale, stivate nello zaino la solita scorta di maxipannoloni cosmici e di codeghini liofilizzati perché la stazione spaziale è lì fuori, in orbita, pronta ad accogliervi per un giro di valzer in compagnia del solito cinico e baro destino. Buon ascolto!

Pensierino del giorno:

Salvare il paesaggio della propria terra è salvarne l’anima e quella di chi l’abita.

Andrea Zanzotto

 

Guarda chiaro nel futuro! E’ la 7a puntata di Ultimo Piano

Ascolta la settima puntata

Gentile affezionato pubblico, eccoci nuovamente tornati qui, sul luogo del misfatto, in preda alla solita insensata e irrefrenabile frenesia comunicativa. Come purtroppo state realizzando, il catalogo di imprecazioni e scongiuri su cui avete duramente lavorato in questo ultimo mese non si è rivelato un buon investimento alla pari del variopinto impianto di rituali animistici ed esoterici a cui avete fatto ricorso e che non ha prodotto alcun apprezzabile risultato se non quello, ahivoi, di avervi alleggerito il portafoglio e di aver accelerato l’insofferenza senile, l’incipiente calvizie e soprattutto il consueto giramento di maroni. Consapevole di rappresentare fieramente una parte apprezzabile del Vostro scoramento cosmico, questo strambo sodalizio si candida, sin d’ora, ad accompagnarvi al cospetto del solito cinico e baro destino, pronto a infliggervi la solita oretta di insopportabili e vacue considerazioni sul senso della vita e, soprattutto, sul sottile e crudele fascino del futuro in un classico slalom tra impronunciabili facezie e fosche previsioni, tra meteorologie assortite e improbabili vaticini, tra accezioni semantiche e deliri psicoscientifici, tra intuizioni letterarie e logaritmi matematici, in pessima compagnia di un’indegna marmitta di scienziati pazzi, di millantatori, aruspici, cassandre, maghi, maghine, maghetti e pure qualche bel magone. Una dolorosa via crucis radiofonica che scomoda per l’occasione un parterre di primissimo ordine, chiamando a raccolta le belle testine di William Gibson, Philip Dick, Guglielmo Marconi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Belpoliti, il fu Colonnello Bernacca, Aldous Huxley, Piergiorgio Odifreddi, Paul Valery, Michele Serra e l’abominevole dottor Zhang, tutti insieme appassionatamente, fugaci ed incolpevoli protagonisti di questo stravagante serraglio creativo. Liberatevi quindi da ogni zavorra ideologica e da ogni residuo senso del pudore per abbracciare coraggiosamente il fato che, come sempre, vi attende beffardo nell’ombra per regalarvi l’ennesima puntata di questo incontenibile strazio !

Pensierino del giorno:

Giorni di catastrofe sono tutti i giorni in cui non succede nulla.

Italo Calvino

 

6a puntata: in viaggio!

Ascolta la sesta puntata

Cari amici, l’equipaggio di Ultimo Piano è lieto di accogliervi nuovamente a bordo. Nonostante i temibili agguati del solito destino, cinico e baro, questo improvvido accrocchio umano è pronto ad accompagnare le vostre stanche vestigia in un singolare viaggio nel magico mondo della mobilità. Rispolverando, per l’occasione, un’intrepida e mai sopita anima nomade, l’infame sodalizio ai comandi di questo bislacco veicolo vi invita a guadagnare agilmente la soffitta di casa per recuperare velocemente valigie, borse, trolley, depliant, bussole, sestanti, rotte, carte d’imbarco, documenti, mappe o qualsivoglia altro orpello più o meno utile all’orientamento topo-geografico. Come nel più fantasmagorico dei cortocircuiti, Ultimo Piano è, infatti, pronto a guidarvi nel magico e incantato mondo dei viaggi: un universo fatato, regno incontrastato dei maghi del turismo estremo e dei profeti del divertimento coatto, un non luogo dominato dalle potenti lobby dei tour operator e degli armatori, un’inesorabile giostra di elementi e cose in perenne movimento, dalle navi da crociera alle superpetroliere, dai container alle auto usate, dai pensionati del brivido ai supermanager, dai perfidi animatori dei villaggi turistici alle allegre famigliole, impotenti vittime dell’isterismo feriale post-moderno. Insomma cari amici, in poche e assai povere parole, la solita improbabile “baracca”, il più classico e crudele girotondo creativo in bilico tra ragione e sentimento in buona compagnia di Jonathan Coe, Andrei Tarkovskji, Josè Saramago, Colson Whitehead, Fernando Pessoa, Gore Vidal ma anche di quei simpaticoni di Onda Verde, dell’impronunciabile vulcanone islandese e pure del supremo e triste mietitore.

Abbandonate, quindi, al loro destino le poche sinapsi sin qui incredibilmente sopravvissute e assaporate questa inedita dimensione verticale dal comodo sprofondo della vostra confortevole poltrona ergonomica. Nel rammentarvi ancora una volta che sui voli di Ultimo Piano non è ammesso il pur minimo entusiasmo né è tantomeno consentito usare il cervello, ovvero quello che ne rimane, l’equipaggio porge sin d’ora le sue più accorate, imbarazzate e sentite scuse per il consueto mortificante risultato finale.  Buon viaggio !

Pensierino del giorno:

Posare i piedi sul medesimo suolo per tutta la vita può provocare un pericoloso equivoco, farci credere che quella terra ci appartenga, come se essa non fosse in prestito, come tutto è in prestito nella vita.  (Antonio Tabucchi)

5a puntata: all’Ultimo Piano siamo rimasti senza rete!

Ascolta la quinta puntata

Gentile popolo di Ultimo Piano, siamo infinitamente spiacenti di comunicarvi che è finalmente disponibile per le vostre orecchie anche la quinta disdicevole tappa di questo obliquo percorso radio – cronachistico.

Nonostante le vostre più recondite e malcelate speranze, la pausa agostana non ci è stata di alcun giovamento e pertanto, non paghi dello strazio sin qui prodotto, torniamo nuovamente a distogliervi dal torvo stordimento in cui siete scivolati anche in conseguenza di un compulsivo abuso di strumenti di “distrazione di massa”. La crisi globale dell’economia è arrivata a bussare anche alla porta dell’Ultimo Piano e le nostre maestranze hanno, quindi, incrociato le braccia esattamente qualche minuto prima di aprire i microfoni unendosi al picchetto di protesta, ostile, determinato e un tantino nervosetto, che staziona da mesi sul nostro pianerottolo. Ma sprezzante di ogni difficoltà e pure dei categorici diktat dell’Associazione per La Lotta alla Banalità, l’equipaggio di Ultimo Piano ha comunque deciso di andare in onda in versione decollata – e cioè senza testi ovvero senza testa, a seconda dei punti di vista – per raccontare, con la consueta dose di “sentimiento e scinismo”, le strane sorti della cultura e della musica in questo curioso paese dei balocchi. Sciogliete quindi le meningi, “shampate” pure il cocker spaniel del nonno e preparatevi a sorbirvi l’ennesima futile chiacchiera in tema di eventi, piani inclinati e movimenti giovanili con l’ennesimo slalom stilistico tra le sagge provocazioni di Marco Revelli, i crudi dati di Ilvo Diamanti, le stimolanti riflessioni di Alessandro Baricco e le dotte osservazioni di Matt Mason: una luccicante carrellata attraverso lo stato delle arti, della musica e della cultura che contrappone il punk capitalism alle vetrine mediatiche dei talent show, i pensionati del rock ai pirati del downloading, la crisi del live ai consolidati pregiudizi sulla musica contemporanea. Quindi, cari spietati complici, bruciate pure l’agenda, polverizzate il tablet, immergete lo smart phone nell’acido muriatico e disdite l’appuntamento con il vostro personal shopper perché è finalmente giunto il momento di farsi un bel giretto sulla rutilante giostra di Ulltimo Piano, ovviamente, in buona compagnia del cocker del nonno ma anche di Silvio Bernelli, Jon Savage, Simon Reynolds, Irvine Welsh, Michele Serra, Nick Hornby e, soprattutto, del grande ed eterno vate Lester Bangs. Tutto il resto può attendere !

Pensierino del giorno:

Fate largo all’avanguardia

siete un pubblico di merda

applaudite per inerzia ma l’avanguardia è molto seria

(Io) vado contro corrente perché sono demente e

sono ribelle con l’urlo nella pelle

 

Scomparsi, occultati, invisibili… nella Quarta Puntata di Ultimo Piano

Ascolta la quarta puntata

Cari amici, ormai dovreste saperlo che stiamo sempre dalla parte sbagliata, dalla parte di chi fugge, di chi fa collezione di errori e di chi, alla fine, saluta, scatta e se ne va.

Ma, non paghi di cotanta dissennata attitudine, ci stiamo specializzando anche in un’altra complessa e, al contempo, assai vile specialità: quella del farsi invisibili. Coraggio, quindi, che, se siete inseguiti dal solito codazzo di fans in crisi ormonale, se vi sentite tallonati da torme di creditori infumanati, se siete rincorsi da orde schiumanti di condomini ostili, potete finalmente riguadagnare la libertà, in stile e scioltezza, ricorrendo all’arte della scomparsa e dell’occultamento.

E non preoccupatevi troppo se la cosa dovesse presentare, in termini pratici, qualche piccolo problemuccio di natura tecnica perché, in realtà, basterà seguire alla lettera l’idonea manualistica per corrispondenza e vi ritroverete a fluttuare nell’inedito universo del mimetismo e del non visibile, magari in buona compagnia di migliaia di soci lavoratori, di allegre falangi di precari e atipici, di schiere di giovani neoanalfabeti nonché dei soliti spietati e perfidi superspecialisti del marketing estremo.

Come avrete ormai colto con il solito colpevole ritardo, l’oggetto della quarta ignobile revue di Ultimo Piano è proprio l’Invisibilità: una dimensione finalmente a portata di mano ed a cui potrete lascivamente abbandonarvi, tra un cocktail e l’altro, in un improbabile e obliquo percorso a ostacoli tra le opere di Bansky e le sagaci trovate del marketing duepuntozero, tra fake products e skip tracers, tra mantelloni invisibili e meta materiali, tra videogiochi e inchiostri simpatici.

Insomma, per farla breve, una delle nostre più classiche e meschine scivolate nel consueto girone di stravagante umanità, un cortocircuito temporale in grado di collegare il pensiero di Adam Smith a quello di Pierpaolo Pasolini, le umane gesta di Frank A. Hearn a quelle di H. G. Wells, le lettere di Italo Calvino a quelle di Mata Hari spaziando lungo un orizzonte che va dalla collina di Superga alle piazze tragicamente segnate dalle stragi di stato, dai programmi ONU per i rifugiati al magico e insensato mondo up-to-date della redemption, dell’effort e del pay off.

Quindi, cari amici, rinchiudete ogni residuo indugio nell’autorimessa di famiglia e preparatevi spiritualmente ad apprendere i rudimenti del mimetismo. E lasciate pure in pace gli illusionisti, i prestidigitatori, i mentalisti e gli incantatori di serpenti perché, oggi, diventare invisibili è ben più facile di quanto possiate solo immaginare !

 

Pensierino del giorno:

Largo all’avanguardia pubblico di merda

Tu gli dai la stessa storia tanto lui non c’ha memoria

Sono proprio tutti tonti vivon tutti sopra i monti

Compran tutti i cantautori come fanno i rematori quando voglion fare i cori che profumano di fiori.


Puntata 3: scatto

Ascolta la terza puntata

Su, dai, confessatelo: non avreste mai scommesso nemmeno un quarto di dracma su questo sghembo sodalizio radio-cronachistico.

E invece, malgrado le buone intenzioni di starvene alla larga, il vostro spirito nichilista ha ancora avuto la meglio e siete così colpevolmente tornati qui, sul luogo dello scempio, a farvi irretire dalla consueta ignobile congerie di facezie malamente assortite.

Sarà per la calura estiva, sarà per il calo degli zuccheri, sarà quel che sarà, ma Ultimo Piano ha definitivamente deciso di sfidare tutti gli elementi cimentandosi per l’occasione con una specialità di cui i suoi ignobili autori hanno sempre drammaticamente difettato. Il fil rouge della terza calata nel logorio della vita moderna è infatti lo scatto: dalle cinefotografie di Gregory Crewdson ai poderosi colpi di reni di Fiorenzo Magni, dalle pose d’autore di Michelangelo Antonioni alla tragica epopea di Jim Clark, dalla “Freccia di Barletta” al Pirata, dalle ottiche di Avedon ai social takes di Richard Renaldi, dai guinness della velocità alla crudeltà del photofinish, da Bisteccone Galeazzi a Leonardo Sciascia scivolando ai margini di un corridoio temporale che intrecci idealmente i fumi jazz del downtown di Harlem con l’aria frizzante del Col du Galibier, i chiaroscuri del Maryon Park di Charlton con i cieli della Madison in una rutilante, sconcertante ed effimera giostra rigorosamente a due dimensioni.

Quindi, cari amici, ancora per una volta, assettatevi belli comodi: spolverate il pouf di mucchetta, staccatevi dal santino di Karl Lagerfeld, lasciate che questo insano nervosismo cosmico si impossessi del vostro sistema limbico e gettatevi definitivamente nelle braccia del destino !

E che Capitan Visiera sia con Voi !

Pensierino del giorno:

Applaudite per inerzia ma l’avanguardia è cosa seria !

 

Puntata 2: azioni

Ascolta la seconda puntata

2. AZIONI

Olà, care amiche e cari amici, ben ritrovati. Se siete colpevolmente tornati a scorrere queste pagine vuol dire che non ne avete avuto ancora a sufficienza e che, tra la bolletta del gas, la rata del mutuo per l’apparecchio ortodontico del nonno e l’ennesima multa per divieto di sosta, sentite crescere in voi uno strano sentimento sulla cui natura, peraltro, consigliamo di non indagare. Tranquilli: anche per voi sta finalmente squillando la sveglia biologica ed è quindi arrivato il momento di scuotervi dal vostro tiepido e rassicurante torpore intellettivo per occuparvi finalmente di qualcosa che sta esattamente a metà tra la dinamica motoria ed il trading-on-line.

La second edition di Ultimo Piano, l’ennesima insana sortita nelle moderne facezie, si occupa infatti di Azioni proponendovi uno sbilenco rimbalzo dal ritmo circadiano all’intelligenza emotiva, dai principi regolatori del processo decisionale all’imperdibile festival dell’errore, dalle tristi vicende del nostrano capitale finanziario alla scommessa dell’azionariato popolare, dalla progettazione creativa ai selftracker, dal crepuscolo della pedata pallonara alle illusioni psicotrope della ricerca scientifica: un consueto mescolone di umori e sentimenti, gratuite cattiverie e pensieri subumani che prova, per l’occasione, a stringere, in un imbarazzante abbraccio, Osvaldo Soriano a Charles Baudelaire, Philip Roth a Nereo Rocco, Marco Travaglio a Kathryn Shultz, Comunardo Niccolai a Diaspora.

Slacciate quindi i cervelli e abbandonate le vostre stanche membra sul pouf di pelouche del nonno sdentato e soprattutto, per cortesia, non dite che non ve l’avevamo detto !

 

Pensierino del giorno

L’avanguardia è alternativa non fa sconti comitiva !

 

Puntata 1: la fuga

Ascolta la prima puntata

1. FUGA

Il mondo visto dall’Ultimo Piano sembra proprio un girone di anime in trasferta, in fuga dalla propria pena. È proprio a loro che abbiamo pensato di dedicare la prima puntata, a loro e a tutti quelli che hanno deciso di darsela, svignarsela, sparire, levandosi elegantemente dalle palle con stile, tempismo e maestria. Ed esistono modi ben diversi di coltivare la suprema arte della fuga: da chi evade di prigione a chi, come l’escapista, forza i limiti delle dimensioni, da chi scappa dalla triste banalità del proprio quotidiano per inseguire il miraggio delle rotte del coolness a chi si sottrae alle luci della ribalta per andare disperatamente a caccia di qualche nuova ispirazione creativa, da chi intende scomparire per sempre cancellando ogni sua traccia a chi si rassegna ad assecondare l’insana perversione di collezionare addii.

Insomma, classicamente, uno dei nostri più sghembi percorsi, un ideale fil  rouge che collega i tetti di Madison Avenue alle sbarre di Ryker Island, i docks di Williamsburg all’allegra truppa dell’All Tomorrow’s Parties, Michael Chabon al sommo Giovanni Luigi Brera detto Gianni, il Sundance Film Festival a Marco Pantani, Harry Houdini a Ennio Flaiano. Un’operazione assai rischiosa, difficile e pericolosa quanto improbabile e grottesca: una missione perfetta per Ultimo Piano, per la gioia e il ludibrio di traslocatori e agenti immobiliari.

Buona fuga e buon viaggio !