Scomparsi, occultati, invisibili… nella Quarta Puntata di Ultimo Piano

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Cari amici, ormai dovreste saperlo che stiamo sempre dalla parte sbagliata, dalla parte di chi fugge, di chi fa collezione di errori e di chi, alla fine, saluta, scatta e se ne va.

Ma, non paghi di cotanta dissennata attitudine, ci stiamo specializzando anche in un’altra complessa e, al contempo, assai vile specialità: quella del farsi invisibili. Coraggio, quindi, che, se siete inseguiti dal solito codazzo di fans in crisi ormonale, se vi sentite tallonati da torme di creditori infumanati, se siete rincorsi da orde schiumanti di condomini ostili, potete finalmente riguadagnare la libertà, in stile e scioltezza, ricorrendo all’arte della scomparsa e dell’occultamento.

E non preoccupatevi troppo se la cosa dovesse presentare, in termini pratici, qualche piccolo problemuccio di natura tecnica perché, in realtà, basterà seguire alla lettera l’idonea manualistica per corrispondenza e vi ritroverete a fluttuare nell’inedito universo del mimetismo e del non visibile, magari in buona compagnia di migliaia di soci lavoratori, di allegre falangi di precari e atipici, di schiere di giovani neoanalfabeti nonché dei soliti spietati e perfidi superspecialisti del marketing estremo.

Come avrete ormai colto con il solito colpevole ritardo, l’oggetto della quarta ignobile revue di Ultimo Piano è proprio l’Invisibilità: una dimensione finalmente a portata di mano ed a cui potrete lascivamente abbandonarvi, tra un cocktail e l’altro, in un improbabile e obliquo percorso a ostacoli tra le opere di Bansky e le sagaci trovate del marketing duepuntozero, tra fake products e skip tracers, tra mantelloni invisibili e meta materiali, tra videogiochi e inchiostri simpatici.

Insomma, per farla breve, una delle nostre più classiche e meschine scivolate nel consueto girone di stravagante umanità, un cortocircuito temporale in grado di collegare il pensiero di Adam Smith a quello di Pierpaolo Pasolini, le umane gesta di Frank A. Hearn a quelle di H. G. Wells, le lettere di Italo Calvino a quelle di Mata Hari spaziando lungo un orizzonte che va dalla collina di Superga alle piazze tragicamente segnate dalle stragi di stato, dai programmi ONU per i rifugiati al magico e insensato mondo up-to-date della redemption, dell’effort e del pay off.

Quindi, cari amici, rinchiudete ogni residuo indugio nell’autorimessa di famiglia e preparatevi spiritualmente ad apprendere i rudimenti del mimetismo. E lasciate pure in pace gli illusionisti, i prestidigitatori, i mentalisti e gli incantatori di serpenti perché, oggi, diventare invisibili è ben più facile di quanto possiate solo immaginare !

 

Pensierino del giorno:

Largo all’avanguardia pubblico di merda

Tu gli dai la stessa storia tanto lui non c’ha memoria

Sono proprio tutti tonti vivon tutti sopra i monti

Compran tutti i cantautori come fanno i rematori quando voglion fare i cori che profumano di fiori.


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